lunedì 27 giugno 2011

Tipi di visto in Colombia - Temporal conyuge nacional colombiano

Confermo che lo fanno apposta, il mio visto scadeva il 22 giugno e il 20 giugno ci siamo ritrovati tutti quanti con i requisiti cambiati dal governo colombiano. Ora, non è un problema perché fortunatamente esiste una cosa che si chiama “salvoconducto” che serve in casi di necessità per prolungare la permanenza nel paese di 30 giorni in attesa del nuovo visto, però non è una buona cosa avere tutti i documenti pronti e due giorni prima scoprire che bisogna produrre altri documenti che ovviamente non si possono fare in un tempo così breve.

Ma comunque ... l’hanno fatto, secondo indiscrezioni di ufficio, perché erano stanchi di avere il Ministero pieno di “tramitatori di visti”. In effetti la faccenda si complica solo a livello di documenti, la difficoltà nell’ottenere il visto rimane esattamente la stessa. Cosa voglio dire? Che non è difficile ottenere un visto in Colombia, ma bisogna avere esattamente TUTTI i documenti richiesti nel formato e nelle modalità fissate dal Ministero stesso.

Il temibile Ministerio de Relaciones Exteriores de Colombia









Che tipi di visto è possibile fare in Colombia?

Secondo la lista del Ministerio de Relaciones Exteriores de Colombia, è possibile fare i seguenti tipi di visto:
Beneficiario
Negocios
Residente calificado
Residente como familiar de nacional colombiano
Residente inversionista
Temporal estudiante
Temporal conyuge nacional colombiano
Temporal especial como rentista
Temporal especial como cooperante o voluntario de ONG
Temporal especial como pensionado
Temporal especial como socio o propietario establecimiento de comercio o inmueble
Temporal especial para el ejercicio de actividades de caracter independiente
Temporal especial para trámites de adopción
Temporal especial para tratamiento médico
Temporal refugiado o asilado
Temporal religioso
Temporal trabajador
Traspaso de visa
Tripulante
Turismo

Una volta raccolti tutti i documenti descritti per il visto che volete fare, si va in un qualsiasi Consolato Colombiano (se non ricordo male in Italia i due abilitati sono Milano e Roma) e se non sono cambiate le cose, nel giro di una settimana avrete il visto. Ci sono alcuni visti che è possibile reclamare direttamente all’ufficio di coordinazione visti e immigrazione di Bogotà (kra 13 N° 93-68 al secondo piano), nel quale il visto vi verrà dato lo stesso giorno in cui presenterete i documenti.

Occhio che non tutti i visti si possono fare a Bogotà... per esempio il visto “temporal trabajador” è obbligatorio farlo fuori dalla Colombia per la prima volta, in seguito si può rinnovare in Colombia.

Bisogna prestare molta attenzione ai REQUISITI necessari, specificati per ogni visto. Tanto per dirne una, io posso ottenere un visto “Temporal conyuge nacional colombiano”, perchè CONVIVO da due anni con la mia metà colombiana (qui esiste ed è regolamentata la “coppia di fatto” –o uniòn libre- con tutto ciò che ne consegue a livello civile, amministrativo e credo anche penale ... ma non studio diritto, quindi non mi chiedete altro), però esistono anche dei “post-requisiti”... uno dei quali, per esempio, è che io sia un libero professionista riconosciuto dalla legge colombiana, ma potrei anche essere uno studente, o in attesa di essere contrattato...

 Una famosissima Colombiana...











...in effetti i tramitatori avranno vita dura. Prima bastava fare una pseudo – dichiarazione (si chiama “declaración extra juicio” e in molti casi l’hanno falsificata di sana pianta, ve lo posso garantire) che si stava vivendo sotto lo stesso tetto con un/una Colombiano/a, firmarla presso un Notaio, consegnare tutti i documenti del caso e la questione finiva lì. Vi consegnavano il visto e che voi foste narcos, lavatori di denaro sporco o gente per bene, poco importava. Oggi è un bel po’ diversa. Innazitutto, come vi dicevo, si può fare la “visa temporal conyuge nacional colombiano” solo dimostrando di avere i pre e post requisiti richiesti. Nel mio caso, il post requisito è che io abbia la “tarjeta profesional” che mi permette di esercitare la professione di architetto in Colombia. Tarjeta che si può richiedere all’associazione colombiana degli architetti non prima di aver fatto tutta la trafila documentale (con tanto di “apostille” e tradotti da un traduttore designato dallo stesso ministero dei rapporti con l’estero) al ministero della pubblica istruzione e aver convalidato (“omologado”) la carriera scolastica. Tempo minimo per fare tutto ciò: tre mesi.

 Un famosissimo Colombiano... (peccato che in Europa non sia mai arrivata la musica dei suoi Ekhimosis, ma che lo si sia conosciuto solo per la Camisa negra)









Ma veniamo a noi: Cosa mi serve per fare questo visto?

- 210 dollari

- il formulario “solicitud de visa” firmato da voi e da nessun altro (che trovate qui http://www.cancilleria.gov.co/wps/wcm/connect/6f28f58043bc79eabba2bf459b7e8224/Formulario+SC-FO-15+PARA+SOLICITUD+DE+VISA.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=6f28f58043bc79eabba2bf459b7e8224)

- il passaporto in corso di validitá, con almeno due fogli in bianco e in buono stato

- due fotografie recenti a colori e con il fondo bianco di 3x3 (non un mezzo centimetro in più o in meno... come vi ho detto io ho visto cacciare via una suora per aver avuto le foto di 3x4) ... le foto diventano tre se fate il visto fuori dalla Colombia.

- copia della pagina principale del passaporto e dell’ultimo visto colombiano o timbro di entrata in Colombia.

- registro civile di matrimonio colombiano o fotocopia autenticata della “providencia judicial” o della “acta de conciliación” o della “escritura pública” che dichiarino l’esistenza di una unione di matrimonio o di una unione di fatto, che siano non più vecchie di tre mesi

- fotocopia della carta di identità del coniuge/compagno permanente colombiano

- lettera da parte del coniuge/compagno permanente colombiano richiedendo il visto per lo straniero, con firma e impronta digitale autenticate presso un Notaio

- il formulario dove ci si compromette a informare il DAS (departamento administrativo de seguridad) entro e non oltre quindici giorni dal ricevimento del visto (che trovate qui http://www.cancilleria.gov.co/wps/wcm/connect/4514198043bc7a64bbafbf459b7e8224/Formulario+SC-FO-+07+COMPROMISO+DE+INFORMAR+AL+DAS.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=4514198043bc7a64bbafbf459b7e8224)

Quali sono i pre requisiti?

Essere sposato a un/una colombiano/a oppure esserne il compagno/a permanente (per essere tale dovete dimostrare di aver vissuto “bajo el mismo techo” per più di due anni)

Quanto dura il visto?

Tre anni e scade se state fuori dalla Colombia per più di 180 giorni. Può scadere anche se vi separate dal compagno/a con regolare lettera della metà colombiana. In questo caso avete trenta giorni di tempo per cambiare il visto, dopodiché potete chiedere un “salvoconducto“ al DAS per altri trenta giorni, dopodiché ciao ciao ... dovete uscire dalla Colombia.

Una curiosità: che succede se sono clandestino?

Se vi pigliano avete due soluzioni: pagare per regolarizzare la vostra posizione (da una fino a quindici volte il salario minimo mensile fissato per legge -vi ricordo che attualmente è di 536.500 pesos, ovvero 210 euro circa-) o farvi cacciare fuori dalla Colombia con una nota negativa sul passaporto (e rientrare saranno dolori).

Se vivo fuori dalla Colombia con un/una colombiano/a, vale la unión libre?

Non proprio. Dipende dalle leggi del paese nel quale state vivendo. Se per esempio vivete in Italia, già sapete che lì la convivenza non vale, perciò non vi convalideranno mai la unión libre.

Come dimostro la convivenza?

Tramite la “providencia judicial” o la “acta de conciliación” o la “escritura pública”. Per fare le quali dovete andare in una Notaria o al Consolato con la vostra metà, consegnare copia dell’atto di nascita e dello stato civile (richiesti meno di tre mesi prima, con tanto di apostille e di traduzione da un traduttore ecc ecc) vostri e della metà, fare la dichiarazione giurata che state vivendo sotto lo stesso tetto da più di due anni... fatto questo, la Notaria si piglia un paio di mesi per verificare tutti i vostri dati e per verificare che non stiate dicendo un sacco di bazze, e alla fine mettono a nota che siete in regime di convivenza e da quel momento in poi ciò che è vostro è della metà e ciò che è dellla metà è suo... cioè... ciò che è metà è vostro e ciò che è suo è della metà... insomma, avete capito... :P .

Raccomando caldamente di fare anche una “acta de capitulación” che deve essere firmata dalla metà. Ovviamente deve essere sempre con firma e impronta autenticate presso Notaria. La acta dice semplicemente che il vostro patrimonio PRIMA della unión libre è vostro e non sarà toccato in caso di “separazione”. Va bene che la metá é vostra e la sua é metá della metá vostra... seee vabbé.... :DDDD ...peró “cuidarse“ é meglio per non avere dolori di testa dopo. 

Quali sono i post requisiti?

Che ricadiate in una di queste categorie:
- casalinghe (non so se vale al maschile)
- studenti/esse
- liberi professionisti
- in attesa di essere contrattato/a (quest’ultima non è chiara... non si sa se in veste di libero professionista o in veste di lavoratore dipendente. Credo questa, anche perché altrimenti avrebbero omesso la categoria “libero professionista”, non vi pare? Peró sarebbe meglio chiedere lumi al Ministero stesso, visto che per loro non esiste l'essere ignoranti -ovvero ignorare- in tal senso)

Quando si tratta di esercitare una professione “regolamentata”, dovrete presentare al Ministero tutti i documenti che comprovano la regolarità della vostra professione secondo la legge colombiana (per esempio io posso presentare la “tarjeta profesional”, ma sono validi anche il titolo convalidato dal Ministero dell’istruzione e il permesso provvisorio per esercitare la professione).

Posso farlo in Colombia per la prima volta, questo visto?

Assolutamente si.

Che cacchio è l’apostille?

E’ un timbro che certifica che la copia di un documento è conforme all’originale. Normalmente ogni paese ha un’autorità designata per certificare questa conformità... in Italia è l’ufficio legalizzazione firme della prefettura (per voi curiosi e desiderosi di saperne di piú, qui trovate una bella spiegazione sull'apostille).

 Una “apostille“ tipo...











Ma vedrete che dopo i primi giorni di comprensibile disorientamento, comincerete a sapere esattamente come e quando vi serviranno apostille e traduzioni.

Come trovo i traduttori designati dal Ministero?

Chiedendo all’Ambasciata italiana in Colombia (dove finalmente la smetteranno di scaldare le sedie come alcuni di noi facevano a scuola) o al consolato colombiano del paese nel quale vivete. Se non ricordo male ci dovrebbe essere qualcosa anche su internet...


E se io (o la metá) abbiamo un figlio di un matrimonio/convivenza precedente?


Eh ... qui la faccenda si complica un pelo. Ad ogni modo presto vi daró la risposta, visto che mi trovo nella stessa situazione e devo fare una specie di dichiarazione che dica che non esistono proprietá a nome dei figli del matrimonio/convivenza precedenti.

Domande, dubbi, perplessità?

Scrivete ... :D

E visto che vi é piaciuto particolarmente, ho giá pronto un altro articoletto succoso sugli immobli. Precisamente parleremo di uffici e se sia meglio comprare o affittare... ma prima lasceró che si depositino le informazioni di questo articolo e vi racconteró un paio di curiositá leggere sulle vicissitudini di un italiano in Colombia e sul perché penso che in ambasciata la gente scaldi le sedie ... ovviamente l'articolo non sará su TUTTI coloro che vi lavorano. Non bisogna fare di tutta l'erba un fascio, dicevano i miei nonni... :)

domenica 19 giugno 2011

La guerra delle macchine: TLC

E’ stata una lunga settimana, non me ne vogliate se non ho scritto assolutamente nulla.

Sto assistendo, in queste ultime settimane, ad una vera e propria guerra a colpi di prezzo sugli autoveicoli, e non solo.

Chevrolet, prodotta in Colombia, ha cambiato prezzo tre volte in due settimane. La Spark, ovvero la piccola di casa Chevrolet, è passata da 18 milioni e mezzo di pesos a 21 milioni e mezzo, la Mazda ha cominciato a far uscire i veicoli modello 2012 ed ha abbassato il prezzo di circa 7 milioni (si vede che han letto il mio articolo... :P ), la Bora (Volkswagen) lascia ai clienti uno sconto di solo un milione ... e questo la dice lunga su quanto i Colombiani sappiano dell’entrata in vigore del TLC con Messico ... e la Mito di casa Alfa Romeo la vendevano per 77 milioni di pesos (importarla vale circa un venti milioni in meno senza sconti) ed ora la lasciano per 68.

Ieri nel Parque de la 93 c’erano Audi, Ssangyong e Kia che svendevano i loro veicoli (con tanto di bombardamento commerciale in tutte le radio più ascoltate della Capitale), ma quello che mi ha fatto riflettere non è stato tanto il prezzo, quanto il fatto che offrissero un sistema di acquisto con 0 pesos di quota iniziale, e sei (si ben 6) anni di rate ad un bassissimo tasso di interesse.


Hyundai Genesis - qui si vende per circa 80 milioni di pesos, attualmente. Ricordo che la percentuale di nazionalizzazione é del 35%






Che succede? Semplice ... hanno tutti paura del colosso Hyundai, mentre la Chevrolet va in controtendenza, probabilmente perché è la macchina più venduta in Colombia, o forse perché sta spalleggiando la Andi che sarebbe la associazione degli assemblatori di veicoli.

E’ in atto una vera e propria battaglia fra importatori e assemblatori di auto per via del TLC con la Corea, e siccome il governo Colombiano non si lascia sottoporre né a giochi di potere, né a pressioni, le due parti stanno ricorrendo all’opinione pubblica attraverso l’arma della pubblicità.

Ovviamente la pubblicità pro - TLC si affida al fatto che le macchine coreane sono di buona qualità, con una tecnologia di punta e un fattore di sicurezza molto alto, e che con l’entrata in vigore del trattato, si potranno vendere ad un prezzo accessibile ad una buona fetta di mercato. La pubblicità contro – TLC invece fa leva sull’impiego. Migliaia di giovani che sognano di far parte dell’industria degli assemblatori non verranno assunti, mentre altri saranno a rischio licenziamento.

Tralasciamo i “facili” giudizi che si potrebbero dare sulla situazione... il governo sostiene che si, il problema è molto sentito da questo punto di vista, che però il TLC non va visto solo nell’ottica delle automobili perché ci sono grandissime aspettative anche per il settore agricolo (macchine agricole, caffè, tabacco, ortaggi, ecc), per i tessili, per l’allevamento. Chiaro che l’industria degli assemblatori è chiave in Colombia, e quindi la questione non è proprio di facile risoluzione... anche se quello che pensano molte persone è che il mondo deve proseguire la sua corsa, e così Colombia che deve entrare di diritto nel mondo del commercio a porte aperte.

Comunque stiamo parlando di un TLC che somma 1.240 milioni di dollari all’anno.

Fra le altre cose, la “guerra” si sta espandendo ad altri TLC... uno su tutti quello con gli Stati Uniti. In questi giorni ci sono state delle offensive anti trattato da parte dei leader dei sindacati statunitensi, che chiedono al Governo di verificare se effettivamente la Colombia rispetta i diritti del lavoratore e fissano un tempo utile di "verifica" a due anni. Il rappresentante commerciale dell’amministrazione Obama, d’altro canto, sta dicendo che non vuole portare il trattato alla firma del congresso insieme ai trattati di Corea del Sud e Panama. Sarà che il trattato con la Colombia è stato iniziato dall’amministrazione Bush?



...e il TLC con Europa?

Già si sa che dobbiamo aspettare il 2012. Ambo i lati sono alle consulte preliminari e siccome la situazione è abbastanza delicata (l’Europa è un crogiuolo di lingue) per ora stanno producendo 23 copie dei concetti di base, di modo che tutti gli Stati facenti parte dell'Unione possano sfruttare l'opportunitá.

...chi sa come andrà a finire, se la resistenza dei settori produttivi Colombiani (e non solo) è così forte...

domenica 12 giugno 2011

I have a dream - una richiesta ai fruitori del blog

Grazie per tutti i messaggi che mi inviate per dirmi che trovate importanti e interessanti le informazioni che vi scrivo sul blog. Piú che la voglia di tenere una bitácora, scrivo per voi, per tenervi informati, per darvi i pro e i contro della situazione che si respira e che si vive qui, all'altro lato del mondo. Oggi non ho molto tempo anche se ho appena letto delle informazioni succose sul TLC con la Corea. Spero di avere il tempo di informarvi domani.

Veniamo al sogno ... e alla richiesta.

I have a dream, appunto. Mi piacerebbe che la community italiana diventasse una comunitá importante. Una comunitá di gente che si conosce, che si scontra tutti i giorni con le problematiche della vita in Colombia, che lavora in settori differenti e che quindi conosce realtá differenti e soluzioni differenti. Che bello sarebbe arrivare in Colombia giá con le risposte alle domande piú importanti, coi documenti necessari, con le conoscenze necessarie per sviluppare il proprio negozio o la propria attivitá, ma anche arrivare ed avere risposte a cose piú semplici come: da chi vado se mi serve il dottore o un dentista?

Cosa voglio dire? Che sarebbe bello poter fare DAVVERO comunitá. Io sono abbastanza stanco di conoscere italiani, o "pseudo-tali", che vivono da questa parte del mondo e che ogni santa volta ci provano a fregare il connazionale di turno. Purtroppo la Colombia ne é piena... non nascondiamoci dietro al silenzio e al menefreghismo.

Quindi cosa voglio chiedervi? Di scrivermi... di dirmi chi siete, cosa volete fare, dove volete andare, dove state vivendo qui in Colombia e cosa state facendo, chi é il vostro dottore, dentista ... informazioni semplici che potremmo mettere qui alla portata di tutti. Ma anche se state cercando qualcosa in particolare qui in Colombia ... non si sa mai che la persona che state cercando é un mio lettore/amico. Credo che si inizi da qui a fare comunitá. Non so ... cosa ne pensate?

Il turismo in Colombia


Negli ultimi due anni il turismo in Colombia è aumentato del 27%. Ora come ora la principale fonte di ingresso dell’economia Colombiana è data dagli immobili, ma grazie alla politica estera che sta affrontando questo governo (e non sto giudicando destra o sinistra ... grazie a dio qui lo posso fare), sono aumentati gli introiti del turismo e delle importazioni/esportazioni.

Tralasciamo il commercio e le costruzioni, settori dei quali abbiamo già parlato e sui quali non ci sono sostanziali cambiamenti e parliamo di turismo. E tralasciamo anche il settore agrario, per il momento, nonostante a detta di molti esperti del settore economico è una “bomba a orologeria”...

Faccio un paio di premesse: non vi parlerò di quanto è bella Colombia, della biodiversità, dell’artigianato (...ehm... l’articolo promesso... :V ), dei siti naturali, dei siti storici, eccetera eccetera, perché sono cose che potete scoprire tranquillamente googleando o youtubbando o fidanzandovi con un/una colombiano/a (come il sottoscritto... :D ). Nè vi parlerò di “cultura”, nonostante dovreste vedervi i balli Colombiani di Sonia Osorio e dovreste ascoltare musiche che non sono le stra - ascoltate salsa e merengue (almeno per noi Europei dalle orecchie poco allenate). Né vi parlerò di quelli che sono i classici visti che si fanno per aprire un’attività di commercio nel settore turismo.

Caño Cristales ... il rio dei cinque colori.













Un paio di mesi fa è uscita la proiezione statistica sull’aumento della popolazione turistica in Colombia. Nella sola Bogotà, nei prossimi quattro anni, i turisti aumenteranno di circa due milioni e mezzo. Già ora i turisti che NON transitano per Bogotà, ma si fermano (per affari, per scazzo, per gentile concessione, per visitare qualcosa di diverso, per vedere piovere, per cultura, per gli smeraldi, per le fiere – anche questo sarà materiale per un articolo -...) sono circa un milione e mezzo. Forti della proiezione statistica, molte catene di hotel hanno cominciato a darsi da fare per trovare terreni e costruire alberghi. Hanno cominciato a spuntare come funghi concessioni edilizie per hotel boutique, hotel “caseros”, hotel spa, hotel executive tutto incluso, bettole da quattro soldi... e fra le altre cose, catene come Royal e Hilton hanno scelto la strada del far pagare una parte delle... chiamiamole “quote societarie”... degli hotel alle persone che hanno soldi da investire (intorno ai 25.000 € per quota), per poi gestire il tutto e ripartire i dividendi fra i soci mensilmente.

Non voglio tediarvi con le percentuali di guadagno stimate... anche perché con questo articolo volevo arrivare da un’altra parte e parlare di Cartagena, non di Bogotá. :D

Cartagena de las Indias














Venerdì, leggendo un giornale di finanza, ho visto un trafiletto che parlava di un sotto – settore del turismo che si sta sviluppando rapidamente nella città di Cartagena. Non si parla di alberghi, ma di tutti quei negozi che sono connessi al turismo: taxi, guide turistiche, artigiani, tour operators, musicisti da strada, commercio formale (cioè i negozi) ed informale (intendendo i venditori di ninnoli e “bocadillos” della strada, insomma), ristoranti... arrivo al punto. Grazie ad un programma congiunto di Sociedad Portuaria Regional de Cartagena, Proexport Colombia e la Corporación Turismo Cartagena de Indias, sono aumentate le navi da crociera che fanno tappa a Cartagena. Nei primi mesi del 2011 sono arrivate a visitare il patrimonio storico dell’umanità (fonte: Unesco) 207 navi che hanno scaricato un totale di 493.000 passeggeri (5,3% in più dell’anno passato), i quali hanno speso più di 40 milioni di dollari in tutti i settori produttivi della città.

E questo è solo ciò che è stato dichiarato...

...ma comunque, Luis Ernesto Araújo Rumié, presidente della Corporación Turismo Cartagena de Indias (dati di gradimento alla mano) ha fatto un plauso alla gente della città per aver offerto ai turisti un ambiente tranquillo, rilassante e ricco di esperienze, ed ha chiesto ai Cartagenéros di continuare sulla stessa strada per far si che le navi da crociera continuino a dare priorità alla città come tappa fondamentale dei loro viaggi.

Siamo d’accordo che Cartagena è una città molto costosa, e che se si apre un’attività nel settore del turismo si va incontro a una competizione sfrenata, ma ... ci si può sempre pensare, no? Non saprei dirvi nel settore alberghiero, anche perchè come dicevo prima stanno spuntando come funghi alberghi di tutti i tipi e anche un’altra cosa: le catene colombiane di hotel (Decameron su tutte) stanno lanciando pacchetti di vacanze di “fidelizzazione” del cliente per un tempo minimo di due anni. E se da una parte va bene perché vuol dire che si stanno mettendo al riparo da eventuali competizioni che si stanno sviluppando nel settore, dall’altra non va bene perché stanno offrendo settimane di vacanze per dei prezzi MOLTO interessanti.

Ovviamente voi volete sapere tutto... :D

Cinque giorni in Hotel Decameron Cartagena (lunedì a venerdì in bassa stagione) vi costano 70.000 pesos per quattro persone (meno di ventimila a testa), con colazione, bevande a qualsiasi ora, sport vari e tutti i servizi gratis... per pranzo e cena sono altri 70.000 a persona per giorno, e ci dovete mettere il volo (da Bogotà sono dai 300 ai 500 mila pesos per persona). Facendo i conti della serva (qui li chiamano: las cuentas de la lechera) sono 800.000 pesos per persona all inclusive (circa 320 euro al cambio attuale). E Il Deca Cartagena è un tre stelle superiore... ma essendo pacchetto turistico, vi vale lo stesso al Deca San Andrès.


venerdì 10 giugno 2011

Precisazioni sulla visa da turista II

Pare quasi che lo facciano apposta a cambiare le regole del gioco ogni santo anno. Ringrazio moltissimo Alex che mi ha inviato una mail per rettificare l’informazione sulle tempistiche del visto.

Il primo anno che sono stato in Colombia, il timbrino valeva 60 giorni, rinnovabile tre volte (totale 180 giorni).

Il secondo anno le condizioni erano esattamente le stesse, ma comunque ai quattro mesi avevo giá fatto il visto non-turistico.

Il terzo anno gli amici che sono venuti a trovarmi avevano le condizioni di validità del timbro di 30 giorni rinnovabile sei volte (totale 180 giorni).

Quest’anno Alex mi dice che il timbro vale 60 giorni, rinnovabile per altri sessanta la prima volta, poi per 30 la seconda, e infine trenta la terza (totale 180 giorni).

Per ciò che riguarda il “papelèo”, ho già specificato che gli Italiani non ne hanno bisogno. =D

lunedì 6 giugno 2011

Gli immobili a Bogotá

Ho avuto molti dubbi su quale articolo vi avrei scritto oggi. Benzina (più cara qui che negli Stati Uniti), trasporti pubblici (in tre anni hanno perso passeggeri. Molto meglio la moto o la macchina, per i Colombiani), cellulari (arrivo a Bogotà e dove, come, quando chiamo l’Italia, quale operatore, come compro la sim card, posso comprare un cellulare, posso fare un contratto fisso o posso solo comprare una sim pre pagata), fuga di Venezuelani verso la Colombia (quasi 4.000 in questi primi mesi)... o “bienes raíces”, vale a dire proprietà immobiliari? Alla fine mi sono deciso per quest’ultima, anche perché con l’amico M.A. (evito nome e cognome a meno che l’interessato non mi dica che lo posso nominare... :D ) se ne parla spesso ed è un settore nel quale la Colombia sta andando fortissimo.

Tralasciamo un attimo le spiegazioni di statistiche (aumento della costruzione del 19% fino a dicembre 2011), di percentuali (aumento della superficie costruita del 4,6%), di normative a favore della costruzione (legge sulle macro costruzioni, legge sulla seconda casa), di nuove entrate nel mercato immobiliario (Carrè fra le altre), dei rendimenti per compravendita “sobre planos” (fra il 25% e il 40% per un tempo di max tre anni, a seconda dell’investimento), della sicurezza sugli investimenti (legge sulle assicurazioni nella costruzione) e concentriamoci su cose più spicciole ed immediate.

Innanzitutto per fare questo tipo di investimento non bisogna affidarsi a perfetti sconosciuti... lo so che voi siete sgamati, peró non manca il pulcino di turno che si fa sventolare come una bandiera dal primo che passa e che gli offre l'investimento della vita. Ma soprattutto è buona cosa avere un amico Colombiano che in primo luogo non si approfitti di voi, e in secondo luogo possa fare per voi il tramite senza che vi aumentino il prezzo della casa solo perché siete stranieri. Apro una parentesi perché gli amici Colombiani non se ne abbiano a male. Questo non succede per la vita di tutti i giorni. Non è che se andate a comprare un kilo di verdura ve lo aumentano perché siete stranieri. Però se andate a comprare una casa da un privato, di certo vi chiede di più che a un autoctono. Bisogna fare i conti con quella che è la “malicia indìgena”. Non tutti i Colombiani ce l’hanno (molti sono bravissime persone), ma bisogna starci attenti che la fregatura è sempre latente. Soprattutto sulla costa per lo straniero. E qui chiudo la parentesi. Se volete saperne di più, mandatemi una mail che vi scrivo un articolo. :D


Gli estratos a Bogotá.












Bogotà, così come il resto delle grandi città Colombiane, è divisa in “estratos” che vanno dall’1 al 6. Questo numero, dal più basso al più alto, sta ad indicare un diverso tenore di vita che si traduce anche in costi differenti. I servizi basici di un appartamento/casa in estratto 6 sono molto più alti di quelli di un estratto 1, così come il costo dell’immobile, il costo della terra, e anche il costo della vita. Non è lo stesso comprare una empanada a Rosales e comprare la stessa identica empanada a Santa Lucia.

Come scopro in quale “estrato” è ubicato un appartamento/casa?

Se siete fisicamente a Bogotà, si capisce dai servizi. Le bollette recano sempre l’indicazione dell’estrato. Se state comprando da un sito (il consiglio è comprarla da persone conosciute...), l’estrato è sempre dichiarato. Se non sapete o volete verificare le informazioni (è sempre una buona cosa), cercate la UPZ della zona di Bogotà che vi interessa. La UPZ è la unidad de planeamiento zonal e oltre all’estrato vi può “raccontare” informazioni interessanti su come è sviluppata la zona a livello urbanistico.

In alcuni casi (rari, per fortuna) le indicazioni della bolletta non sono esatte. Ci sono barrios che sulla bolletta vengono posizionati in estrato 1 e in realtà sono un estrato 3... ovviamente le persone che ci vivono si guardano bene dal far rettificare l’informazione.

 le UPZ di Bogotá.





















Come compro casa?

Innanzitutto si deve essere certi che l’immobile sia libero da ipoteche o da debiti. Quindi si richiede al proprietario un “Certificado de Libertad y Tradición” (che si trova nelle “Oficinas de Registro”) nel quale, diciamo così,  è contenuta la storia dell’immobile. Dopo aver verificato il certificato (occhio alla data nel quale è stato stampato), si giunge ad un accordo con il proprietario sul prezzo, su quanto si deve depositare per fermarlo (questo si chiama “árras de negocio”) e si stipula un contratto di compravendita (li trovate nelle cartolibrerie prestampati) nel quale sono contenute diverse informazioni (fra le quali la data di consegna dell’immobile, la multa nel caso che una delle due parti decida di ritirarsi, ecc). Fatto questo si deve registrare il contratto in una Notaría (con i documenti del caso: passaporti, cedulas, ecc) dove autenticheranno la firma delle persone coinvolte nella compravendita. Fino a questo momento non tirate fuori un peso per comprare l’immobile... non siete obbligati e non sareste tutelati nel caso di fregature.

 Il certificato de Libertad y tradición si presenta cosí.
















Una volta comprata casa che ci faccio?

Fino all’anno scorso vi avrei detto: risistematela e vendetela di nuovo dopo un anno, che a seconda della “plusvalia” del barrio (in pratica l’aumento di valore al quale è soggetto l’immobile) vi può dare un buon rendimento. Al giorno d’oggi vi consiglio di affittare... perché? Risulta che il governo Colombiano ha promulgato una serie di leggi per facilitare l’investimento straniero sugli immobili, però quello che frenava l’investitore era il fatto di non avere certezza assoluta sulla rendita mensile (conosciamo tutti le situazioni nelle quali gli affittuari non pagano l’affitto e per ottenere la restituzione della casa dagli stessi ci volevano secoli). Oggi questo problema non sussiste più. Esiste una compagnia che “assicura” (per un dodicesimo dell’affitto annuale copre tutti i rischi... non è economico, ma almeno serve) servizi e affitto. L’affittuario non paga il mese o i servizi o altro correlato con l’immobile secondo contratto? L’assicurazione paga e si assicura la restituzione del debito da parte dell’affittuario.

Si, ma cosa costa un immobile a Bogotà?

Come per i ristoranti ce n’è per tutte le tasche. Da 50 milioni fino a 2.000 milioni di pesos.

Un esempio?

Un appartamento costruito da un anno, barrio Modelia (uno di quelli con la maggior plusvalia, al momento), piano decimo (di dieci), posizione sud-ovest con vista eccellente, a due minuti da uno degli assi viari più importanti di Bogotà, due doppie e una singola, tre bagni, soggiorno, cucina, ufficio, tutti con finestre, 135 mq, parcheggio e cantina, in urbanizzazione chiusa con campo di squash, piscina coperta, e vigilato 24 ore su 24, ve lo portate via con 340 milioni. E questo perchè già non è più possibile comprarlo sobre planos. Due anni fa, lo stesso appartamento non ancora costruito valeva 220 milioni.

Come compro sobre planos?

Conoscendo le persone che hanno i contatti per farvi entrare nel giro di questo tipo di investitori. Non è facile conoscerle, ma nemmeno impossibile. Per ulteriori informazioni, inviatemi una mail. 

Ringrazio A.B.Amaya, D.L.Zambrano e M.Gómez per alcune preziose informazioni contenute in questo articolo. :D

mercoledì 1 giugno 2011

Colombia e le inversioni di tendenza economiche


Innanzitutto scusatemi se non ho ancora scritto l’articolo sui prodotti d’artigianato, però sono stato molto occupato e ho un’altra cosa da raccontarvi più in dettaglio che mi pare allo stesso modo interessante. La Fenalco (Federaciòn Nacional Comerciantes Colombianos) ha pubblicato, come ogni anno, una bitàcora econòmica (vale a dire un “giornale di bordo” economico) nel quale vengono esposti tutti i risultati positivi e negativi ottenuti dalla Colombia nell’ultimo anno nel settore economico, con una serie di proiezioni per l’anno entrante.

...se siete amanti di Star Trek e l’avete visto in spagnolo, già sapevate che cosa era la “bitàcora del capitàn, fecha estelàr etc etc”... :D

 Articoli in cuoio...













Ma torniamo a noi. La Fenalco, dicevo, ha pubblicato nella bitàcora una lista interessantissima (prodotta dal DANE – che in pratica è l’istituto di statistica) con la variazione percentuale delle vendite al dettaglio per gruppi di mercanzia. Questa lista, aggiornata a febbraio 2011, fa capire che il mercato Colombiano è vivissimo e più che la vendita di case/appartamenti in estratto 4 ci mostra come la... come posso chiamarla? La “media borghesia”... inizia ad avere una tranquillità economica tale da permetterle di cominciare a pensare in un’ottica consumistica. Ve la pubblico così possiate fare alcune considerazioni. Mi piacerebbe commentarla con voi... la prima variazione percentuale è 2009, la seconda 2010, la terza è febbraio 2011.

Alimentari e bevande non alcoliche: -3,41% | +1,31% | -0,18%
Liquori, sigari, sigarette : -6,16% | -1,88% | -2,62%
Prodotti tessili e vestiti: -0,55% | +3,67% | +10,32%
Calzature e articoli in cuoio: +12.27% | +8,28% | +23.04%
Prodotti farmaceutici: -3.87% | -4,16% | +2,01%
Cosmetici e igiene personale: +5,11% | +2,90% | + 5,34%
Elettrodomestici e mobili da casa: +3,45% | + 13,59% | +20,24%
Articoli per uso domestico: -5,35% | +4,33% | +6,53%
Prodotti per la pulizia della casa: -2,36% | +2,38% | +0,68%
Mobili, computer e articoli per ufficio: +17,02% | +25,17% | +34,55%
Libri, periodici, riviste, cartoleria: -6,42% | -2,29% | +6,82%
Articoli per il fai-da-te: +0,64% | +7,68% | +35,56%
Pezzi di ricambio per veicoli: -1,77% | -2,99% | +14,25%
Veicoli (auto e moto):  -21,04% | +15,34% | +47,57%
Lubrificanti per veicoli: -9,05% | +3,56% | -1,17%
Altro:  -6,31% | +25,08% | +5,23%

Il Colombiano “medio - borghese” comincia a pensare alla cura di sé: come veste, cosa indossa... evita di fumare e di bere eccessivamente, ma soprattutto una cosa che non si evince dalla tabella ma che è presente nell’articolo è che c’è un’inversione di tendenza nel modo in cui il Colombiano compra. Fino a un paio di anni fa, le parole chiave per vendere erano: baja de precios, revaluaciòn, regreso a clase, vacaciònes, Dìa de la Madre, Navidad, Semana Santa, etc. In questi due anni le parole chiave sono state: cambio de collecciòn, lanzamiento de diseños, innovaciòn en los materiales y accesorios, merchandising, nueva collecciòn, etc.

Chiaramente le cifre vanno prese con le dovute cautele. Per cominciare si sta parlando dei primi mesi del 2011, non di tutto l’anno... in secondo luogo quest’anno si sono fatti passi da gigante nell’aprire le frontiere del commercio con i TLC; leggete l’articolo che ho scritto su macchine e Colombiani che magari spiega il +47,57% nella vendita di una macchina. Per quanto riguarda le moto invece, la vendita ha aumentato di molto per via di una legge che sta passando sulle moto a due tempi............ in breve non si potranno più usare moto a due tempi perché troppo inquinanti. Per gli articoli di cuoio, sempre si legga il TLC con gli Stati Uniti, che han tolto le tasse doganali di nazionalizzazione sugli articoli in cuoio comprati in Colombia.

Ora mi sfuggono due cose che avevo letto nella medesima bitàcora, ma mi torneranno in mente... una parlava della variazione percentuale nei prezzi per mercanzia (fra le quali spiccavano ovviamente macchine, computers, in generale articoli beneficiati dai vari TLC... se non ricordo male i prezzi dei computers sono diminuiti del 37% circa...), l’altra parlava del fatto che due colossi della costruzione europei (uno era spagnolo, per la precisione) in gennaio hanno aperto gli uffici in Colombia perché non possono ignorare l’aumento che c’è stato nella vendita di case/appartamenti da estratto 3 a estratto 6.












Insomma la media borghesia avanza, compra e cambia casa passando a estratti migliori, e noi staremo a vedere cosa ci riservano i prossimi mesi e i prossimi TLC... sto aspettando con curiositá quello europeo. :D