lunedì 15 aprile 2013

Cultura di Colombia: Bogotá

Ricordo ancora con un sorriso quando presi la decisione di venire a vivere in Colombia. Il sorriso fu più che altro per i commenti che qualcuno mi faceva a controcanto quando comunicavo che volevo venire qui ... in questa terra quasi sconosciuta e quasi dimenticata dalle tradizionali rotte turistiche: ma ... e ci sono le strade là? Ma ... e vai a vivere in mezzo alla foresta? Ma ... e le case esistono? Ma ... e là sono tutti mulatti? Ma ... e la violenza? Ma ... e la droga? Ma ... e ci vai senza sapere la loro lingua (forse si riferivano al Arawac, al Chibcha o al Caribe)?

Ora ... qualcuno lo diceva per prendere per le chiappe, ma qualcuno ci credeva davvero!! Al che io sorridevo e dicevo: ma gente, geneticamente proveniamo da un popolo di grandi esploratori e cadiamo su queste ovvie banalità da pantofolai che ignorano che il mondo è andato avanti dai tempi di Colombo? E quindi ... quest’articolo è anche per voi ... che ignorate che la città dove vivo è una città tutta da vedere, vivere e scoprire. Mancate solo voi, per visitarla, proprio come in questo video degli Aterciopelados. E allora ... Bogotá ... in un video musicale!

Una joya brilla entre montañas, imponente, Bogotá / Bella, misteriosa, fascinante, que romántica ciudad / Mil sonidos que escuchar, tantas calles por andar / Cada estrella una ilusión / La vida es intensa aquí, y solo faltas tú, Bogotá / Y solo faltas tú / Aquí tú tocas cielo, y vuelas sobre el suelo / Metrópolis bicolor, la vida está de fiesta aquí / Y solo faltas tú, Bogotá / Tu niebla me abriga, San Victorino me fascina / En Teusaquillo yo brillo, en Usaquén me siento bien / Aquí no caen las hojas, aquí escribimos estrofas / Monserrate me eleva, tú ven cuando puedas, Bogotá / Que linda es Bogotá / Diversa Bogotá, ven cuando puedas / Y solo faltas tú / Es la ciudad donde nací / Y te esperamos / Aquí.
Vista di Bogotá dal mirador de "La Calera".














Il video apre con la vista di Bogotá dal "mirador" di Monserrate, del quale parleremo in seguito. Un altro "mirador" famoso di Bogotá che purtroppo non è stato inserito nel video è sulla salita (molto apprezzata dai ciclisti locali) che dalla calle 86 con carrera 7, porta al pueblo de "La Calera". E’ talmente vicino alla città e talmente conosciuto, che non credo di conoscere un colombiano, o uno straniero, che passando per Bogotá non si sia fatto almeno una foto ricordo dal mirador. Il posto è apprezzato per essere tappezzato di ristoranti, discoteche e piccoli chioschi nei quali è possibile sgranocchiare qualcosa (arepas, chorizo, mais abbrustolito, empanadas, ...) e bere, oltre a un buon tinto bollente, il canelazo. Utile soprattutto perchè siete sopra a Bogotá (quindi sopra ai 2600 s.l.m.) e caldo non fa. =)

Seguono le immagini del nuovo aeroporto "El Dorado" (aperto circa a metà del 2012) del quale è assolutamente vietato chiedermi una critica architettonico/urbanistica e ... beh qui interpreto ... la facciata di una casa con un noce giallo su sfondo rosso. Interpreto nel senso che non ne sono certo, ma visto che il "nogal" è il simbolo della città di Bogotà, ed i colori della sua bandiera, derivante dalla bandiera spagnola, sono appunto il giallo (rappresentante giustizia, clemenza e virtù) e il rosso (libertà, salute e carità)... è facile capire perchè sia stato usato in un video su Bogotà.

La toma del palacio de justicia de Bogotá













Poi ... ci si sposta direttamente nel cuore di Bogotá, dove questa città trova i propri natali, ovvero nel barrio de "La Candelaria". Nel video, quel "portale architettonico" che si vede sulla sinistra fa parte del nuovo palazzo di giustizia (il vecchio è stato distrutto dopo la tristemente nota "toma del palazo de justicia" del novembre del 1985) ed alla sua destra la chiesa simbolo della città che è la "Catedral Primada de Bogotá" ("Catedral Basílica Metropolitana de la Inmaculada Concepción" nel suo nome completo). Siamo fra le carreras 7 e 8 con le calles 10 e 11 nella piazza principale di Bogotá che è "Plaza de Bolívar". La zona è permeata di storia e di curiosità (La casa del Florero, El mono de la pila, ...), è un gigantesco centro culturale, civico ed amministrativo, base della maggior parte delle università e dei palazzi di Governo, zona di teatri, di atelier di artisti ... ma purtroppo mi ci vorrebbero decine di articoli per raccontarvela.



Il video ci mostra successivamente il cerro di Monserrate, al quale si arriva (dalla calle 2 con carrera 21) con la funicolare, con la teleferica, oppure si fa come tutti i fedeli che fanno un voto e poi si percorrono a piedi tutti e 1500 i gradini che arrivano fino a quota 3.152 s.l.m. dove è situato il “Santuario del Señor Caído de Monserrate”. Alla zona sono legate leggende (la leyenda del pie rígido e la leyenda del venado de oro) e credenze (una classica è che salire fino a Monserrate con la morosa, porta sfortuna alla coppia, ma la sfortuna non vi colpisce se siete sposati). Dovete informarvi, però, prima di pianificare la camminata, perchè non è infrequente che venga chiusa per la manutenzione annuale ... addirittura ricordo che l'anno che arrivai in Colombia la chiusero perchè era a rischio frana. Probabilmente è proprio per evitare il rischio che ogni anno la chiudono in un determinato periodo per farle manutenzione.

Vista di Bogotá dal cerro de Monserrate
















Infine passiamo sulla Calle 80 vicino all’incrocio con l’Avenida Ciudad de Cali (credo sia la 80 per via dela corsia riservata al Transmilenio), mostrano la teleferica sopra citata e dei "malabaristas" (giocolieri) allenandosi nel "Parque de los Periodistas", vicino al "Templete del Libertador" (sullo sfondo il Transmilenio, il trasporto massivo della città, e la caratteristica nube da pioggia sui cerros retrostanti). Il parco è situato sulla Avenida Jiménez de Quesada, che nel 1997 è stata opera di un ambizioso progetto di ristrutturazione dello spazio urbano ed è oggi conosciuta anche come "Eje Ambiental". Molto interessante da percorrere, soprattutto considerando che è stato ripulito e sistemato meno di due mesi fa. Gli stessi bogotani avvisano: "...se recomienda acudir con cámara de fotos durante el recorrido...". Una curiosità sul tempietto di Bolívar: è stato progettato da un italiano, ed il basamento è la casa di un artista incaricato di ristrutturare i monumenti rappresentativi dello Stato e dei personaggi che hanno contribuito alla storia della Colombia.

Il Templete del Libertador. Foto presa dal blog di Tatiana Salazar.













Dopo alcuni fotogrammi di vita vissuta, vediamo un pezzettino del lago del Parque Metropolitano Simón Bolívar, il polmone verde della città con un’estensione superiore al Central Park di New York, conta più di 400 ettari. Nonostante si possa considerare come un "megaparco", i bogotani tendono a riferirsi ad esso definendo ogni unità come elemento a sè, è per questo che parlando del Simón Bolívar si dovrà definire se parliamo del Parque Central, o dei parchi satellite (Parque el Salitre, Parque Recreo-Deportivo El Salitre, Museo de los Niños, Parque de "Los Novios", Palacio de los Deportes, Complejo Acuático Simón Bolívar, Unidad Deportiva El Salitre, Centro de Alto Rendimiento, Biblioteca Virgilio Barco, Plaza de los Artesanos, Jardín Botánico José Celestino Mutis). Comunque a Bogotá esistono moltissimi altri parchi, al di là del Bolívar: Santander, Tercer Milenio, Bosque de San Carlos, Tunal, el Recreo, Ciudad Montes, de la Independencia, el Renacimiento, de la 93, el Virrey, fra quelli che ricordo sul momento... ma sono molti molti di più.

La mappa del megaparco...













Seguono artisti di strada e concerti ... ricordiamolo, che Bogotà è stata capitale Iberoamericana della cultura nel 2007 ed è sede di importanti fiere, opere teatrali, concerti (per citare il parco di cui sopra, Rock al parque in luglio, Jazz al parque in settembre, Hip Hop al parque in ottobre, Salsa al parque in agosto, Ópera al Parque in novembre, Colombia al Parque in luglio, sono alcuni).

Programma di "Rock al parque 2013".












Il video poi mostra alcuni fotogrammi di edifici (fra i quali la Torre Nord de la Ciudadela San Martín –qui vista da nord verso sud sulla carrera settima, mi pare-, il Palacio de San Francisco, il Museo del Oro con alcuni interni del medesimo), le calles della Candelaria (almeno ... salvo vaccate a me sembrano nella Candelaria), la ciclovìa, alcuni fotogrammi dell’ultimo festival iberoamericano del teatro (che meriterebbe un articolo a parte), un museo, il giardino botanico, scene di vita in città e nella savana di Bogotá, passando dalle immagini della "Laguna de Guatavita" (che ha dato origine alla leggenda del El Dorado), shopping, lavorazione del cuoio, fino a tornare a Monserrate.

Giusto un paio di appunti:

La torre nord della Ciudadela San Martín è stata terminata nel 1983 e con i suoi 47 piani per 171 metri di altezza è stata per anni fra le prime dieci torri più alte dell’America Latina. Per la difficoltà di costruzione, ma soprattutto perchè fu abitata solo vent’anni dopo è stata considerata la “cattedrale nel deserto” di Colombia, ed ha segnato la fine della costruzione di grattacieli sopra ai 100 metri a Bogotá per parecchio tempo, finchè non furono inziati i lavori del Parque Central Bavaria e della Torre Colseguros.

La torre nord della Ciudadela San Martín, vista da sud a nord sulla carrera settima.













A Bogotà esistono le vie ciclabili (ciclorutas), però tutte le domeniche ed i giorni festivi, vengono chiuse al traffico le carreggiate delle strade principali (non tutte) per permettere ai bogotani di sfruttare spazi creativi e sportivi che vengono principalmente utilizzati per il trasporto in bicicletta, e creando così quelle che vengono chiamate ciclovìas. La città è stata pioniera nella proposizione delle ciclovìas, e conta con la rete viaria per bicicletta più grande dell’America Latina (circa 100km).

Mappa delle ciclabili a Bogotà. E' ... gigantesca!! Presa dal sito del Comune di Bogotà.





















Bogotá ha un’ampia offerta di musei, ubicati perlopiù nel centro della città: Oro, Botero, Nacional, de las Esmeraldas, de la Independencia, de la Moneda, de La Salle, de Arte Moderno, de Arte Colonial, de los Niños, Aeroespacial, Geológico, Militar, de la Policía, ecc.

Dal santuario di Monserrate, il video prosegue con una galleria di luoghi sacri: il "Santuario del Divino Niño Jesús", fondato dai salesiani nel 1935 (uno dei luoghi di pellegrinaggio più famosi e frequentati della Colombia), ed una bella immagine dell’altare in marmo raffigurante il Cristo Risorto; passando poi per la "Iglesia Nuestra Señora del Carmen", quasi contemporanea del santuario sopracitato, in stile gotico e progettata da un architetto italiano dell’Ordine dei Salesiani (anche qui possiamo ammirare un interno); e la croce della riconoscibilissima "Catedral de Sal de Zipaquirá", una Chiesa di circa 8700 mq costruita dentro a una miniera di sale ora in disuso, ed il "frontone campanario" della chiesetta che sta di fianco alla Catedral Primada de Bogotá (purtroppo non ricordo come si chiami, ma credo che sia l'Arcidiocesi...). Parlando di miniere di sale, non è la stessa cosa siamo d'accordo, ma a livello di atmosfera interiore io preferisco di gran lunga la sorella minore di Zipaquirá che è la "miniera di Nemocón".

Lo specchio d'acqua dell'entrata alla miniera di Nemocón.














...intermezzo di "tren de la Sabana"...

Monserrate, altre scene di vita bogotana, fra le quali vediamo un angolino del Monumento a Rafael Uribe nel Parque nacional Enrique Olaya Herrera, l’edificio della camera di commercio centrale della calle 26, che ha vinto un premio di architettura e che è posizionato in una zona relativamente interessante per gli uffici di rappresentanza, i campi da golf (probabilmente qui mostrano il campo del golf club “el Country Bogotá 3”), l’edificio del comune di Bogotà (Palacio Liévano nella plurinominata plaza Bolívar), una calle della Candelaria con i caratteristici balconi chiusi in legno, tipici dell’architettura coloniale, la cupola del centro interattivo Maloka con la "scultura" dei due anelli, scene dal Parco di divertimenti del Salitre Mágico, la plaza Bolívar, il camminamento che sale a Monserrate, in una delle scene in movimento si vede il supermercato Éxito del centro commerciale Gran Estación, a lato di Cine Colombia, ritornando attraverso scene di vita alla plaza Bolívar.

Foto della Camera di Commercio di Bogotà presa da skycraperscity (nel thread corrispondente ci sono altre foto degli edifici della zona). Peccato sia tagliata in alto ...



















E poi fiori ... frutta, verdura ... un signore che si mangia un Aguacate (Avocado). Qui non è raro vedere, agli angoli delle strade dei barrios, dei carrettini che vendono frutta e verdura ... ma credo che il più frequente sia proprio il carrettino dell’aguacate, che si mangia "così". Fetta, sale, via andare, e passa la paura! Piatti e vini della gastronomia gourmet di Bogotá ... come dicevo in un altro articolo, qui esistono ristoranti da far impallidire i tre stelle Michelin ... si vedono anche un paio di bicchieroni di "jugos naturales" (succhi di frutta al naturale) che sono una tradizione colombiana a tavola (si, è stato difficile abituarcisi, nonostante siano buonissimi), ed infine Andrés Carne de Res a Chía. Uno dei ristoranti di carne, forse, più conosciuti a livello di America Latina ... e non scherzo ... lo conoscono perfino in Messico! Comunque ne avevamo parlato in un altro articolo di Andrés (devo decidermi a mettere un benedetto motore di ricerca nel blog), quello che non avevo detto è che non è solo ristorante ... ci si balla pure, dentro, come da immagini del video.

Io andrei a mangiare in altri ristoranti ... per esempio questo della foto ... per esempio è uno di quelli che ho ristrutturato io, ma non ha niente a che vedere. =P




Ed il video conclude con il Santuario "Nuestra Señora de Guadalupe", costruito nel 1945 sui 3.260 metri del cerro di Guadalupe, mostrandoci la statua di 15 metri d’altezza della "Virgen de Guadalupe", il Monumento a Rafael Uribe nel Parque nacional Enrique Olaya Herrera ed un tramonto della città. Il cerro di Guadalupe e quello di Monserrate sono i "cerros tutelares" di Bogotá, ed alcuni "indígenas" li chiamavano: il piede di nonna (pie de abuela - Guadalupe) ed il piede di nonno (pie de abuelo - Monserrate).


E dopo l'atardecer, arriva la notte... foto presa dalla pagina Facebook I love Bogotà.





















E ... beh, una critica personale per chiudere ... Bogotá è molto di più di ciò che si vede nel video, anche perchè racchiudere una città da 9 milioni di persone in tre minuti e mezzo scarsi è complicato ed è più che normale lasciare fuori moltissime cose, ma personalmente sarei uscito un po’ di più dai confini del centro città. Certo è che il video è istituzionale (girato per conto di Bogotá Humana, Alcaldía Mayor de Bogotá e Instituto distrital del turismo), e sicuramente sarà stato anche patrocinato da ... mmmm ... qualcuno (chissà chi). Quindi, qui come in Cina, chi promuove e chi paga, scelgono. =) E ... non voglio macchiare il video dicendo le solite cose note sul fattore sicurezza. Ne abbiamo già parlato e sapete cosa ne penso. A presto!!

NB: per aver portato a mia conoscenza il video, ringrazio Ingrid. =) ...ma soprattutto per alcune "dritte" sui luoghi del video ringrazio Diana!! =D

4 commenti:

Diana ha detto...

Muy bien, me encanto la forma clara y ligera como haces ver lo bella y maravillosa que es esta ciudad, esto no quiere decir que sea perfecta, aclaro, pero Bogota fue la Atenas Sudamericana y ojala regrese ese apelativo. Mil gracias por enseñarnos tanto de mi bella ciudad. =)

Terre Rosse ha detto...

Hola Diana!
Si eso es cierto ... y hay mucho para hacer en Bogotá, una ciudad hermosa, pero hay muy pocas personas que la quieren de verdad ... creo que la mayoría de los bogotanos tendrían que reapropiarse de su ciudad y empezar a quererla más de lo que la quieren. Y no dejarla ser la ciudad de todos, pero de nadie. :)

Unknown ha detto...

Sono rimasto impressionato dal nuovo aeroporto, a Dicembre 2011 era ancora in cantiere...
Descrizione della città esaustiva.

Terre Rosse ha detto...

Ciao Federico.

L'aeroporto è stato oggetto di non poche polemiche, fra i bogotani. Ma si sa ... in tutto il mondo è così quando si parla di opere di un certo tipo.