domenica 15 maggio 2011

Bogotá, cómo vamos?

Ogni anno la casa editoriale El Tiempo, la Fondazione Corona, la Camera di Commercio di Bogotà e la Università Javeriana finanziano un’iniziativa che si chiama “Bogotá, cómo vamos?” che non è altro che una relazione di valutazione su cosa succede nella capitale della Colombia. Per l’appunto: cómo vamos? Ovvero: come andiamo?




Purtroppo, in seguito ai problemi dell’ultima amministrazione (le prossime elezioni saranno in ottobre di quest’anno), si rischia di perdere i risultati che la città aveva raggiunto negli ultimi 15 anni e che le avevano valso importanti riconoscimenti nazionali e internazionali.
...sono lontani i tempi in cui il sindaco Mockus mostrava il c**o in pubblico e si vestiva da Superzebra, il supereroe che insegnava ad attraversare la strada sulle strisce pedonali, la gente aveva i cartellini giallo e rosso in tasca quando guidava e ammoniva o espelleva altri guidatori secondo il loro comportamento alla guida... avrei voluto viverla quella Bogotà. Per curiosità pura e semplice. Una bogotà senza crateri lunari per le strade... (qui la capitale la chiamano Huecotá: ovvero Bucotá).

Ma comunque torniamo alla relazione... io vi faccio solo un riassunto veloce, peró se ne avete voglia e conoscete lo spagnolo, leggetevi il sito ufficiale, che contiene sicuramente delle notiziole interessanti:

É aumentata l’insicurezza, perché sono aumentati gli omicidi (da 1.645 a 1.726) e i furti contro la persona (da 15.581 a 16.635). Ma la preoccupazione maggiore è che le persone vittime dirette di un delitto sono aumentate dall’8% al 13% in un solo anno ... c’è di che pensare.

La mobilità è stata ridotta di molto a causa delle opere che sono state ritardate dallo scandalo Nule (quei tre tizi della stessa famiglia –di cognome Nule, appunto- che si sono rubati un 4-500 mila milioni di pesos in opere pubbliche con la complicità di DIAN e Alcaldia Mayor de Bogotà –da qui la sospensione del sindaco attuale).

La qualità dell’istruzione, invece è in contro-tendenza. Secondo le prove denominate “Saber 11” le scuole che hanno un’istruzione alta/superiore sono il 42% contro il 36% dell’anno passato. Forse i Bogotani hanno imparato a copiare di più, o forse è vero che la qualità è aumentata. =P I collegi di basso livello sono passati dal 19% al 17%.

Anche la salute è in contro-tendenza. La percentuale di ragazze madri fra i 10 e i 14 anni si è abbassata del 6,1%, mentre la percentuale fra le adolescenti fra i 15 e i 19 anni si è abbassata dell’ 11,8%. Il 95% della popolazione è vaccinata e il tasso di mortalità dei minori di 1 anno è diminuito del 2% (11% totale).

Segue alto il deficit di abitazioni di 307.000 unità abitative. Il problema va letto come una mancanza di dinamismo nella costruzione di una strategia prevalentemente gestionale.

La qualità dell’aria è migliorata, anche se è comunque al di sopra del limite internazionale. Difatti l’indice PM10 (concentrazione di polvere e polline) è di 59 microgrammi per metro cubo contro i 50 internazionali. I livelli di stress acustico sono molto superiori alle medie internazionali (soprattutto su alcune strade di grande traffico come la Jiménez, la NQS, la Cali, la Boyacá e la Primera de Mayo). L’area verde per abitante è intorno ai 5 mq (anche questa sotto ai livelli internazionali ... nonostante la sensazione sia differente. Ma sarà che io vivo in un quartiere verdissimo). Mancano strategie per la protezione de “los cerros”, non si è arrivati a un promettente livello di decontaminazione del Rio Bogotá, ma soprattutto mancano delle vere e proprie politiche di riciclaggio serie.

Finanziariamente Bogotá è frizzante. Sono stati pagati 4 bilioni di pesos in più di tasse e imposte rispetto all’anno passato, e l’economia è cresciuta di un 4%. Il catasto dei vari distretti ha aggiornato tutte le proprietà urbane (uguale che in Italia) e firme come Standard & Poor’s e Moody’s qualificano molto bene la città di Bogotà. Questa l’ho letta di peso ma in realtà non l’ho capita... sarà che non ho mai avuto idea di chi fossero S&P e M. Mi toccherà aggiornarmi. =D

Infine l’impiego! Il tasso di disoccupazione è sceso all’11,4%, ma la vera sfida alla quale sarà chiamata la nuova amministrazione non sarà il tasso di disoccupazione, bensì il tasso di “informalità lavorativa”. I lavoratori “informali” arrivano a sfiorare il 46%. Comunque in America Latina Bogotà si attesta come una delle prime 8 più attrattive per gli investimenti stranieri. Tant’è vero che nell’anno 2009 le nuove “firme” create con investimento straniero sono state 49.380, mentre nel 2010 sono state 54.304.

Insomma ... nè bene nè male, ma secondo l’investigazione, male rispetto a quindici anni fa. Ora io non so come funziona la politica qui in Colombia, anche se vedo che la gente va molto a pelle (essendo un popolo molto “fisico”), però sta ritornando prepotente nei discorsi della gente la voglia di rivedere quei tempi in cui i “sindaci verdi” avevano lasciato la capitale con conti in attivo e bella da vivere. Una città nella quale lo spazio urbano era fruibile e accattivante, e nella quale la gente arrivava a casa a orari decenti anche se lavorava all’altro lato della stessa.

Staremo a vedere cosa ci riserva ottobre...

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